lunedì 13 maggio 2013

Caorle 2013: Le pagelle di Riki

Chiamarle pagelle è riduttivo, non leggerle sarebbe peccato: godetevele!

Juan: 7,5

Ritorna a Caorle dopo 2 anni d assenza e si rende subito protagonista di 2-3 prodigiosi interventi nelle partite del girone. Passati alla fase finale ha il grande merito di ipnotizzare dal dischetto il centroavanti, portando così i suoi alle fasi calde del torneo; se proprio dobbiamo trovare un neo al suo torneo forse sono stati i rinvii non all’altezza della sua tecnica. Da segnalare poi un’uscita palla al piede con quasi gol degna di essere ricordata negli annali del calcio a 5. RAFAEL (portiere del Verona)

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Cecca: 7

Il Capitano di mille battaglie è sempre lì, presente anno dopo anno come se per lui il tempo si fosse fermato. E’ l’elemento più carismatico ma allo stesso tempo più problematico della squadra. Per tutto il torneo fa da chioccia ai talenti più giovani della squadra dimostrandosi un gran capitato sia fuori che dentro il campo. Indimenticabile il duello che ingaggia a scucchiaiate negli ottavi di finale dal quale ne esce (logicamente) vincitore. PUYOL(difensore del Barcellona)

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Jerez: 7,5

Inizia il torneo un po' sottotono complice anche i due denti mancanti che hanno levato in lui la sicurezza del bel giocatore che si ricordava, poi più per invenzione che per necessità, viene messo in un ruolo sulla carta a lui non congeniale; ma proprio da quel momento dimostra di essere davvero un gran giocatore esibendosi da anticipi all’ultimo respiro a chiusure eleganti, peccato che la sua altezza lo limiti se no potrebbe davvero essere considerato uno tra i più forti centrali del calcio a 5. BARZAGLI (difensore della Juventus)

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Fede: 7

Viene chiamato il colosso di Rodi per la sua gran fisicità ed in campo si è vista tutta, chiedere agli attaccanti avversari se hanno visto la porta. Il grande merito è quello di aprire le danze con il primo gol stagionale, un mix di potenza e tecnica. È anche l’anima del gruppo con la sua simpatia e la sua goffaggine (finestrino). PIQUÉ (difensore del Barcellona)

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Teo: 7,5

Con il fratello si trovano a memoria come se avessero già giocato a calcio insieme da quando erano ancora nella pancia della mamma, la sua qualità spesso viene limitata dal ruolo che il mister gli chiede di ricoprire ma lui con gran maturità abbassa la testa e comincia a mettere quella grinta che non si era mai vista in lui, tanto da far venire dei dubbi a Luca sul fatto che fosse davvero suo fratello. Corre e corre ogni volta che entra in campo con grande determinazione e umiltà che al giorno di oggi nel mondo del calcio sono molto rari. DE SCIGLIO (terzino del Milan)

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Ale F. : 7

Per la prima volte nella storia della squadra viene tesserato un veneto, e ovviamente ciò crea un po’ di stranezza all’interno dell’ Atletico che era sempre stato di Nord-Ovest; ma ciò non ferma un motivatissimo Ale che quando entra gioca dando il 110% come se volesse recuperare gli anni in cui non ha fatto parte di questo glorioso club. Il suo ottimo torneo viene condito anche da un gol di prepotenza quasi come se dicesse: "eccomi, ci sono anche io!". KOVACIC (centrocampista dell’Inter).

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Leo: 7,5

Il solito fenomeno discontinuo che farebbe storcere il naso ad ogni allenatore, infatti dopo la giornata di sabato la squadra aveva un po' perso la fiducia in lui, tante giocare ma fine a se stesse, senza mai incidere veramente. Poi la domenica si trasforma come fosse un lupo mannaro e comincia a sfoderare giocate su giocate che, oltre ad essere utili, sono molto belle, gusto per i palati più fini. Che dire...se il Barça non dovesse arrivare a Neymar lui è pronto a sostituirlo degnamente. NEYMAR (attaccante del Santos)

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Ale D. : 8

Che fosse forte lo si sapeva ormai da anni ma così aggraziato no. In campo lui non gioca ma danza sul pallone disorientando molto spesso gli avversari. In molti momenti è lui il vero trascinatore della squadra come è giusto che sia visto il campione che è. L’intesa con Luca e Leo è mostruosa e ciò gli consente di giocare anche più tranquillo, anche se spesso casca nei tranelli avversari che lo rendono nervoso. Per un anno lascia la palma di migliore del torneo a Luca solo perché ha segnato di meno ma in quanto al gioco non è secondo a nessuno. IBRAIHMOVIC (attaccante del Psg)

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Riky: 7,5

Per un torneo, lascia le vesti di buffone di corte per indossare i panni del bomber di razza. Tre gol non li aveva mai fatti neanche alla playstation, quindi per lui è un traguardo storico. Più che per le sue qualità ancora inespresse che si conoscevano già, la cosa che più ha impressionato i propri compagni è stato vederlo correre per la prima volta, proprio loro che erano convinti non ne fosse capace. Quando entra segna, quando sta fuori prende il sole, meglio di così non poteva andare il suo torneo. LJAJIC (attaccante della Fiorentina)

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Luca: 8,5 (il migliore)

Probabilmente insieme al gemello il giocatore più piccolo del torneo ma probabilmente uno dei più forti tecnicamente. Il suo sinistro è un’arma illegale, diranno in molti, ma in molti riconosceranno che questo ragazzo ha tutte le carte in regola per arrivare al top del calcio mondiale. Quest’anno è lui il bomber e la sorpresa di questo torneo per l’Atletico La Salle. Il Barcellona sta a Messi come l’Atletico LaS alle sta a Luca. MESSI (attaccante del Barcellona)

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Zucca: 7

Se la squadra è arrivata fino ai quarti gran parte del il merito è suo. Ci mette un intero giorno a trovare l’assetto e gli uomini giusti per interpretare il suo modulo, ma quando li trova vedere giocare la sua squadra è davvero una delizia. Il tiki-taka del Barcellona ormai è superato: ora c'è lo Zuc-zuc. KLOPP (allenatore del B.Dortmund)

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Giulia: 7

E’ la prima ragazza presente a Caorle. È la compagna e futura moglie del portierone giallorosso ed è proprio lei che lo incita sia dentro che fuori il c... copriletto. Per lei son venuti da Milano per osservarla da vicino alcuni osservatori di Corona. PAPARAZZA DI CORONA.

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Nico, Moli, Lore, Yari

I grandi assenti-presenti di questo torneo. Assenti sul rettangolo verde ma sempre presenti nel cuore di questa squadra. Da ogni parte del mondo fanno di tutto per conoscere in tempo reale i risultati e le news della loro squadra. ULTRAS

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By RIKI

lunedì 11 marzo 2013

Tutto in una notte, 2° classificati!

L’Atletico La Salle torna in campo a poca distanza dall’eliminazione al Torneo del Cus di Milano, terminato per noi agli Ottavi di finale. La squadra riunita agli ordini di mister Zucca è infatti la stessa che ha affrontato il torneo invernale, con l’unica eccezione di Jean tornato tra i pali (dopo la finale persa alla Coppa d’estate di agosto). Lo scenario è il Tutto in una notte di Rescaldina, calcio d’inizio alle ore 21.00, Finale prevista alle ore 2.30 del mattino.
I giocatori rispondono presente all’appello del Cap, nonostante i molteplici impegni: Nico e Gerez infatti giocheranno in Campionato il giorno dopo con le rispettive squadre, Ale e Leo hanno finito di giocare un’ora prima, Jean partirà direttamente per la montagna, alle 8.00 deve essere sulle piste; ovviamente è il Cap stesso a dare l’esempio, lui infatti raddoppia: partita al sabato (prima) e alla domenica (dopo). Questo si chiama attaccamento alla maglia!

La prima partita è alle ore 21.00 contro l’organizzatissima compagine degli F.C. COYOTE. Una squadra forte individualmente e collettivamente. Ma i nostri non sono da meno, giocano una gara umile, attenta in difesa e si dimostrano pericolosissimi davanti. Un super Nico segna una tripletta nei primi minuti, con 3 perle, di cui l’ultima da Campione: punizione precisa sotto al sette da destra. In contropiede, nonostante gli errori iniziali, Ale diventa spietato, il vantaggio per noi è di 3 reti. Poi però un rilassamento generale che esalta le grandi doti avversarie: alla fine è sconfitta, bruciante, per 8-7. La qualificazione è seriamente a rischio.
Si rigioca subito alle 21.50, avversari IL BUCANIERE CASTELLANZA. Il primo tempo è caratterizzato da troppe amnesie difensive, la stanchezza per i 40 tiratissimi minuti della gara appena giocata si fa sentire. La ripresa comincia con uno svantaggio marginale. Il Capitano, deluso ed arrabbiato, suona la carica e ridisegna la squadra. Si passa al 2-2. E la rimonta diventa realtà. Alla fine è 10-8, si può ancora sperare nel passaggio come miglior seconda. Una salamella e l’anteprima dell’inno (prossimamente su questi schermi) ridanno un pò d’umore, ma la precoce eliminazione aleggia. Tutti ad assistere quindi all’ultima gara del girone, alle ore 23.30. I risultati sugli altri campi non sono confortanti, l’Atletico è eliminata dopo un  tempo di gioco. E’ invece l’ultima gara del girone ad essere combattuta: Coyotes e Bucanieri si fronteggiano apertamente, di gol in gol. Forse si può sperare in questo risultato… A 5’ dal termine i Bucanieri si portano inaspettatamente in vantaggio di una rete! Siamo ancora dentro! Ma un tiro libero cancella il vantaggio, che equivale all’eliminazione…Mancano una manciata di secondi… E accade il miracolo! Bucanieri di nuovo in vantaggio! Alla fine vincendo di due reti ci garantiscono il passaggio del turno, come prima classificata del girone! Tutte e tre a 3 punti, passiamo per miglior differenza reti…Un girone di ferro, veniamo ripagati dell’ottima prestazione soprattutto  nella prima gara, anche se la fortuna questa volta ci ha aiutati.
Semifinale alle 1.00. Avversari gli ESPERIA PETRONIO di Roma. La stanchezza si fa sentire, Leo purtroppo non ce la fa. Diamo vita ad una gara quasi perfetta, rischiando pochissimo e cercando di colpire in contrattacco. Un palo del Capitano sembra confermare che la porta è stregata. Ma proprio il numero 3 a pochi minuti dal termine pesca su angolo Ale, che stavolta non sbaglia! 1-0! Resistiamo quel che basta, la Finale è nostra!
Ore 2.30, avversari i rumeni del DREAM TEAM. Forse appagati, sicuramente molto stanchi, probabilmente inferiori, i primi 3’ sono da incubo: 3-0. Nico accorcia le distanze, ma la partita sembra proibitiva: Jean non si avvede del pallone dietro di lui, 4-1. Nella ripresa giochiamo meglio, anche se le energie sono di pochi, il Capitano si batte come un leone, salviamo la faccia, alla fine è 6-3.
La felicità per una bella serata/nottata passata assieme, la consapevolezza di aver dato tutto, l’aver raggiunto la Finale, l’essersi battuti per 140 minuti di gioco, non lasciano spazio alla delusione. L’unico rammarico è per la terza finale consecutiva persa, dopo Morgex e La Salle dell’anno scorso. Ma la stagione è appena iniziata, e se questo è il punto di partenza, possiamo arrivare ovunque.

Tutto in una notte - Rescaldina - 2° posto Torneo Rescaldina
La squadra (da sx in alto) : Ale, mister Zucca, Leo, Nico e il simpatico Direttore di Gara
Jean, Ale F., Gerez, il Cap.

sabato 19 gennaio 2013

Atletico La Salle – Orgasmus Milano

Atletico La Salle – Orgasmus Milano   8 - 3

Il torneo del CUS Milano entra nel vivo e i paladini biancoblù mostrano tutta la loro autorevolezza nel primo match da dentro o fuori. Per i sedicesimi di finale i bussolotti riscaldati dell’urna di Nyon regalano una squadra che definire tale è agghiacciante (per dirla alla Conte). Gli avversari sono il tripudio della sciatteria e nonostante la discendenza griffata re Juan Carlos, del barcellonismo e della scuola catalana i moricones di turno posseggono solo la “manita”, intesa come le 5 sberle di differenza che l’Atletico La Salle deposita sul loro groppone. L’8-3 finale è roba da orgasmo vero. Non solo di nome, ma di fatto.

LA PARTITA

La prima frazione si rivela scorbutica come una tazza di gazpacho a stomaco vuoto. L’Orgasmus spara tutte le sue cartucce e risponde colpo su colpo: al primo sussulto di Leo, imbeccato da Scaccia al 3’, replica subito dopo il pilone iberico grazie a una punizione contestata. L’azione del 2-1, al 7’, è da manuale: Scaccia lancia Gerez che serve Leo (tutto di prima) e il copione sembra scritto. Sembra perché i nostri sono un po’ imbolsiti dalla sindrome post-Panettone, mentre i seguaci di Francisco Farinos fanno della corsa la loro peculiarità, raggiungendo il pareggio e congelando il primo tempo. Sulla sirena una pennellata proibita del Peter viene disinnescata dalle lunghe leve dell’estremo difensore in maglia verde. All’intervallo, sospinti dalle raffinate invettive di mister Zucca, i biancoblù decidono di cominciare a fare sul serio e prontamente Gerez, al 1’ batte a dovere una punizione che rende un po’ più sopportabile il clima della ghiacciaia del Giuriati Stadium. L’inerzia si sposta tutta dalla parte dell’Atletico La Salle che, complice la mancanza di qualità dei giocatori dell’Orgasmus, per giunta a corto di cerveza in corpo, dilaga grazie al guizzo di Scaccia e al rapace Leo che mette in buca altri tre palloni. Le parate sontuose di Michieli mandano in fumo le residue ambizioni spagnole, prima che l’unica rete avversaria della ripresa e il punto esclamativo di Scaccia, con Leo che ci prende gusto anche in versione uomo-assist, sanciscano la fine della partita.

MICHIELI 7,5  – Veste i panni del portiere improvvisato, ma dimostra di non essere un imbucato alla festa e gioca con la stessa sicurezza di Pino Taglialatela. Fiore all’occhiello, insieme a Geretto, del mercato di riparazione si erge a saracinesca pura sventando ripetute conclusioni che avrebbero piegato le mani a “Saponetta Fiori” o chicchessia. CHAPEAU

PETER 7-  – Al capitano non si può mai rimproverare impegno e sacrificio. Anche in una serata non brillantissima, in fase difensiva si conferma un apprezzabile puntello e pompa tutta l’energia che ha nel serbatoio. Sembra però che abbia fatto un’indigestione di sobrasada, memore dei tempi in cui si pavoneggiava in quel di Minorca. Un merito gli va riconosciuto: ingaggia un duello memorabile con il nervosissimo centravanti iberico che, inneggiando alla sciatteria più becera, si presenta con un paio di squallidissime Superga (voto 4 BARBONAIA), smoccolante contro l’arbitro per ogni contatto o presunto tale. “E’ troppo forte, non riesco a marcarlo, se uno è forte è forte” afferma l’aizzante capitano che lo irretisce ancora di più. E senza dubbio ci riesce. FOMENTATORE

LEO 8  – Ecco il pokerissimo che da solo vale il prezzo del biglietto. Tatticamente crea qualche grattacapo all’allenatore, ma in una di quelle serate dove c’è chi può e chi no, lui fa decisamente parte della prima fazione. Di riffa o di raffa ogni pallone che tocca si trasforma in oro. Con buona pace degli scettici messi a tacere mestamente. RE MIDA

ALE 7-  - Decisamente in ripresa rispetto alle ultime prestazioni, entra nel momento più delicato del match e contribuisce al netto cambio di marcia che lancia l’Atletico La Salle verso gli ottavi di finale. Gli manca un po’ di sana arroganza sotto porta, ma è ammirevole il suo lavoro in fase difensiva. All’occorrenza, come terzino aggiunto, è molto prezioso e riempie d’orgoglio il mister che su di lui aveva scommesso (omessa denuncia nell’aria…). VEEMENTE

SCACCIA 6,5  – Il compito del bomberone è ingrato. Giocare contro una difesa ermetica ed essere l’unico riferimento offensivo alla lunga prosciuga. Sgomita, scazzotta e si danna per la squadra. E’ più macchinoso del solito, ma anche in una serata così così foraggia la classifica cannonieri con altri due timbri. Tanto lavoro sporco e si becca pure un cartellino giallo per eccesso di generosità. ROBIN HOOD

GEREZ 8,5 - Lasciamo perdere certi paragoni. Tra il Maradona del Bosforo (alias Emre Belozoglu) e il Romario del Salento (alias Fabrizio Miccoli) hanno già toppato in tanti e sarebbe troppo facile ostentare appellativi come Beckenbauer della Brianza o di tal tenore. E’ una vera e propria rivelazione quel trottolino dall’aria sbarazzina, che indossa lo storico numero 6 ritirato dal Milan in onore di Franco Baresi al termine della lontana stagione 1996-97. Sfodera una prestazione no limits a tutto campo che attenta alla salute mentale di chi lo guarda: lo vedi sgattaiolare tra difesa, centrocampo e attacco e poi tra attacco, centrocampo e difesa e rischi di farti venire le allucinazioni o di vederti recapitata una pizza in faccia, reo di essere stato catapultato sul set di “Mi sdoppio in quattro”. Lui dice tutto tronfio che questi sono i suoi standard, il capitano storce il nasone e lo manda laggiù… Stantuffo inesauribile, se lo sia anche in altri contesti non è dato saperlo. DUREX

MISTER ZUCCA 8  – Il camaleontico Zucca in panchina è diventato un portento. Nelle decisioni che contano ha la stessa fermezza di Roy Hodgson (“Chi metti adesso Zucca? Eh boh aspetta, cazzo ne so”) e la stessa elegante compostezza di Carletto Mazzone. Con una flemma da “Se famo 3-3 vengo sotto la curva” in Brescia-Atalanta non fa mai mancare i suoi lucidi consigli e gestisce bene il gruppo. Trova la chiave tattica che schioda una gara facile solo in apparenza: non inserire mai (mai!) il numero 4. Ovviamente per manifesta superiorità. LUMINARE

SCENA DELLE GIACCHE 10 All’inizio del secondo tempo il direttore di gara, ormai un habitué del CUS, chiede di invertire le panchine per procedere con le sostituzioni e non dare adito a ulteriori polemiche, dato che gli animi sono già abbastanza surriscaldati. A questo punto comincia una corsa disperata dei moricones che, non curanti dell’azione in svolgimento (ognuno è libero di stabilire le proprie priorità), si avventano sui loro bei giacconi lerci mossi dal timore che vengano “zanzati”. Va bene tutto, ma i “ladrones” per eccellenza non siamo noi. MONDO ALLA ROVESCIA

Alessandro Dinoia